Link Building e Digital PR non sono la stessa cosa! Quando scegliere una o l’altra

Essere presenti non basta più: serve essere riconosciuti, citati e considerati rilevanti. La Link Building e la Digital PR sono due strade diverse per raggiungere un obiettivo molto simile: guadagnare autorevolezza. Ma se la prima attività è pensata soprattutto per migliorare la visibilità su Google, la seconda costruisce un racconto attorno al brand, generando citazioni nei media e migliorandone la popolarità. Entrambe possono essere fondamentali per un brand, ma vanno utilizzate nel modo giusto.

Link Building: visibilità sui motori di ricerca, ma con strategia

Quando l’obiettivo è farsi trovare su Google nel momento esatto in cui qualcuno cerca ciò che offri, serve una strategia ben studiata: ed è qui che la link building può essere utile. Il suo scopo è chiaro e diretto: ottenere link che segnalano a Google la rilevanza di una pagina, di un contenuto o di un’intera sezione del sito. Funziona? Sì, se fatta bene. Ma attenzione: non si tratta più (solo) di quantità. I link contano quando sono coerenti, contestualizzati e arrivano da fonti affidabili.

Le vecchie tecniche aggressive – scambi, directory, guest post di bassa qualità – non reggono più il confronto con l’algoritmo attuale. Google è diventato più attento e selettivo: sa distinguere tra un link “utile” e uno costruito solo per manipolare il ranking. E non perdona.

Per questo oggi la link building richiede metodo, attenzione e un tocco di creatività. Non deve essere una scorciatoia, ma un lavoro concepito attraverso un’analisi attenta, usata con precisione, quando serve davvero spingere una risorsa e posizionarsi su keyword strategiche. 

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Digital PR per costruire relazioni che contano

Pensare alla Digital PR solo come a una variante “soft” della link building è riduttivo. Qui non si gioca per scalare la SERP, ma per farsi un nome nel proprio settore. L’obiettivo non è il link in sé (semmai ci fosse), ma il contesto in cui quel link (o quella menzione) nasce: un articolo, un’intervista, una citazione su un media autorevole. In pratica, si lavora per costruire una reputazione, più che un posizionamento.

È un lavoro che parte dalle relazioni: con giornalisti, blogger, influencer, community. Serve ascoltare il mercato, capire cosa interessa davvero, proporre contenuti o dati che abbiano valore anche al di fuori del nostro sito. E quando il messaggio funziona, il brand entra in conversazioni che contano. Non sempre ci sarà un link, ma spesso ci sarà visibilità, fiducia e autorevolezza percepita.

Se la link building ha lo scopo di posizionarsi sui motori di ricerca, la digital PR serve a posizionarsi nella testa delle persone. È meno controllabile, certo, ma molto più potente sul lungo periodo. Perché quando un brand inizia a essere citato spontaneamente, diventa parte di un racconto più grande. E quello, sì, che Google capisce bene: chi è riconosciuto nel suo settore… merita anche un posto in alto nei risultati di ricerca.

Quando conviene la link building (e come farla bene)

Ci sono momenti in cui la visibilità organica va spinta con decisione. Magari stai lanciando una nuova pagina prodotto, vuoi posizionarti su una keyword strategica o devi recuperare terreno rispetto a un competitor. In questi casi, la link building può fare la differenza — a patto che venga usata con testa.

I link vanno scelti nel modo giusto: da fonti affidabili, in contesti rilevanti e con una logica che parli anche agli utenti, non solo ai crawler. Un buon link oggi deve sembrare naturale, inserito in un contenuto utile, coerente con l’argomento trattato.

Funziona bene anche quando il sito è giovane e ha bisogno di un po’ di “spinta” iniziale per farsi notare da Google. Ma attenzione: è uno strumento da usare con misura. Non deve sostituire una strategia di contenuti, né diventare un’ossessione.

La link building è come una vitamina: utile nei momenti giusti, dannosa se abusata. Il segreto sta nell’integrarla nel quadro generale, usando l’analisi SEO per capire dove e quando agire. Perché sì, se ben dosata, può ancora dare ottimi risultati.

Quando puntare sulla Digital PR (e cosa aspettarsi)

Hai una storia da raccontare? Un dato interessante da condividere? O magari vuoi che il tuo brand venga associato a un tema importante nel tuo settore? Allora è il momento giusto per investire nella digital PR. Solo così è possibile contare su una strategia per costruire visibilità, fiducia e posizionamento nella mente delle persone.

Funziona benissimo quando vuoi fare branding, entrare in contatto con giornalisti, ottenere citazioni su testate autorevoli o semplicemente aumentare l’esposizione del tuo brand nei canali giusti. Non aspettarti risultati immediati sulle keyword, ma aspettati che, nel tempo, il tuo nome inizi a girare.

E quando il tuo nome gira, Google se ne accorge. Anche una semplice menzione senza link può avere un impatto: è un segnale di popolarità, di presenza nel mercato, di autorevolezza riconosciuta da altri.

Digital PR è l’alleata perfetta per chi vuole andare oltre il posizionamento e costruire una reputazione solida. Non è questione di “fare rumore”, ma di essere ricordati nei posti giusti. E a volte, è proprio quella percezione a determinare chi vince la partita della visibilità.

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