Il futuro della SEO è la multicanalità: una rete invisibile che ti rende impossibile da ignorare

Ogni tanto, nel frenetico mondo del marketing digitale, salta fuori la frase “la SEO è morta”. E ogni volta, noi addetti ai lavori ci troviamo a sospirare, magari con un sorriso ironico. Perché la verità è che la SEO si è evoluta come un pokemon, si è trasformata e si è fatta multicanale.
Se in questo momento ti senti un po’ perso, respira. Questo articolo è per te.
Vogliamo rassicurarti, ma soprattutto vogliamo darti gli strumenti per capire che questo non è un problema da cui scappare, ma un’immensa opportunità. La chiave non è focalizzarsi su un unico canale, ma capire dove il tuo pubblico si muove e seguirlo.
Questo è il tuo centro di addestramento e tu sei l’Ash pronto ad allenare i tuoi pokemon!
Indice
La SEO Base: il Tuo Bulbasaur Iniziale
Pensiamo per un attimo alla SEO di qualche anno fa.
Era come Bulbasaur , fedele e affidabile, con attacchi mirati ma una gamma limitata. Si parlava quasi esclusivamente di Google, di keyword research per i motori di ricerca tradizionali, di link building “classica”.
Attenzione, sono ancora pilastri fondamentali, ma il mondo si è complicato o forse arricchito, dipende dal punto di vista.
Oggi, il percorso del consumatore è frammentato in modi che prima erano inimmaginabili. Un utente può scoprire il tuo prodotto su TikTok, cercare recensioni su YouTube, confrontare prezzi su un e-commerce, chiedere consigli in un gruppo Facebook, e infine decidere di acquistare dopo aver letto un articolo di blog ben posizionato su Google.
Ecco perché la SEO non è più un compartimento stagno dedicato solo ai motori di ricerca. È diventata una mentalità, un approccio strategico che deve permeare ogni singola azione di marketing online. Se ti limiti a ottimizzare il tuo sito web per Google e ignori tutti gli altri canali, stai lasciando sul tavolo fette enormi di traffico e, soprattutto, di potenziale conversione.
La SEO evoluta: quando Bulbasaur si evolve in Ivysaur
Facciamo chiarezza: essere multicanale non significa aprire un profilo su ogni singola piattaforma esistente e pubblicare lo stesso contenuto ovunque.
Quella è dispersione, non strategia. La multicanalità significa capire dove si trova il tuo target di riferimento, quali piattaforme utilizza, come interagisce con i contenuti su quelle piattaforme, e creare una strategia di contenuto e SEO specifica per ognuna di esse, il tutto con un filo conduttore che riconduca al tuo brand.
Questa è la fase in cui la tua SEO, il tuo Bulbasaur, acquisisce nuove abilità e una maggiore consapevolezza. È l’evoluzione in Ivysaur: più robusta, con una maggiore varietà di mosse e una comprensione più profonda dell’ambiente circostante. Il modo in cui parli su LinkedIn non è lo stesso con cui comunichi su Instagram.
Le intenzioni di ricerca su Google sono diverse dalle intenzioni di ricerca su Pinterest. Ogni canale ha le sue peculiarità, i suoi algoritmi, i suoi “linguaggi”. Ignorare queste differenze è come parlare fluentemente solo italiano e cercare di comunicare in Giappone sperando di essere compresi.
La SEO Multicanale: un approccio olistico alla visibilità del brand
Quando parliamo di SEO multicanale, ci riferiamo all’ottimizzazione della visibilità del tuo brand non solo sui motori di ricerca tradizionali, ma su tutti i touchpoint digitali in cui il tuo potenziale cliente potrebbe incontrarti. Questo è il momento in cui la tua SEO raggiunge la sua forma finale e più potente: Venusaur!
Un Pokémon completo, versatile, in grado di dominare il campo di battaglia con una strategia diversificata e sinergica.
Questo Venusaur della SEO include:
- Motori di ricerca tradizionali : ovviamente, questo è ancora il cuore pulsante. Keyword research approfondita, ottimizzazione on-page e off-page, contenuti di qualità, technical SEO: sono e restano fondamentali, ma ora pensiamo anche alla ricerca vocale (sempre più rilevante, e spesso più conversazionale) e alla ricerca semantica, che capisce l’intento dietro le parole, non solo le parole stesse.
- Social Media (TikTok, Instagram, Facebook, LinkedIn, Pinterest, YouTube, X):
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- TikTok e Instagram: non solo per la brand awareness. Le persone cercano prodotti, tutorial, ispirazione. Ottimizza le descrizioni dei tuoi video/reel, usa hashtag pertinenti e popolari, crea contenuti che rispondano a query implicite (“come fare X”, “i migliori Y per Z”). Il testo on-screen e la trascrizione del parlato diventano keyword per gli algoritmi interni.
- YouTube: è il secondo motore di ricerca al mondo e la SEO su YouTube è una scienza a sé: titoli ottimizzati, descrizioni dettagliate con keyword, tag pertinenti, miniature accattivanti, ma soprattutto contenuti che tengano l’utente incollato allo schermo (watch time). Google spesso mostra video tra i risultati di ricerca, quindi ottimizzare qui ha un impatto diretto sulla tua visibilità generale.
- Pinterest: un motore di ricerca visuale. Le keyword sono fondamentali nelle descrizioni dei Pin, nei titoli delle bacheche. L’ottimizzazione delle immagini (nome file, alt text) è cruciale.
- LinkedIn e X (ex Twitter): meno diretti per la SEO di prodotto, ma fondamentali per la SEO del brand, la brand authority, e la visibilità sui risultati di ricerca per il tuo nome o i tuoi prodotti/servizi. L’ottimizzazione dei profili, l’uso di hashtag rilevanti e la partecipazione a conversazioni mirate contribuiscono a costruire l’autorevolezza del tuo brand, che a sua volta può influenzare i ranking generali.
La nostra squadra sta già affilando le tastiere,
facciamo vedere al web chi sei!
- Marketplace e Piattaforme di E-commerce (Amazon, Etsy, ecc.): se vendi prodotti, questi sono motori di ricerca a tutti gli effetti. L’ottimizzazione dei titoli dei prodotti, delle descrizioni, l’uso di keyword specifiche, la gestione delle recensioni e il pricing sono elementi chiave per la visibilità interna.
- Google My Business (e Local SEO): per le attività fisiche, questo è oro colato. Assicurarsi che le informazioni siano accurate e aggiornate, raccogliere recensioni, pubblicare post regolarmente, ottimizzare per le ricerche locali (“pizzeria vicino a me”). È un motore di ricerca a sé stante per chi cerca servizi o negozi in una zona specifica.
- Podcast: sembra strano, ma anche i podcast possono avere un impatto sulla SEO. Le trascrizioni degli episodi possono essere indicizzate da Google. Essere un ospite in podcast rilevanti o creare il tuo podcast aumenta la tua autorità, la tua brand awareness e la possibilità che le persone cerchino il tuo brand o i tuoi servizi.
Il filo rosso della Brand Authority e della User Experience
Capisci bene che l’obiettivo finale di questa SEO multicanale non è solo apparire su più piattaforme, ma è costruire un brand solido, riconoscibile e autorevole su tutti i canali, offrendo un’esperienza utente coesa e soddisfacente.
Il tuo Venusaur della SEO non solo conosce molti attacchi, ma li usa in modo sinergico per massimizzare l’efficacia:
- Brand Authority: ogni volta che il tuo brand appare in un risultato di ricerca (sia esso su Google, YouTube o TikTok) e offre valore, la sua autorità cresce. Google e gli altri algoritmi premiano l’autorevolezza e la pertinenza. Se il tuo brand è una fonte affidabile e rilevante su più canali, gli algoritmi lo percepiranno e lo premieranno con una maggiore visibilità.
- Coerenza del Messaggio: la multicanalità non significa incoerenza. Il tuo brand deve mantenere la sua identità e il suo messaggio principale su ogni piattaforma, adattando solo il “tono” e il “formato”. Questo rafforza il riconoscimento e la fiducia.
- User Experience (UX): indipendentemente da dove l’utente ti incontra, la sua esperienza deve essere fluida. Se un utente arriva dal tuo profilo Instagram al tuo sito web, il passaggio deve essere intuitivo, e il sito deve essere ottimizzato per la velocità, la mobile-friendliness e la facilità di navigazione. Una buona UX su un canale si riflette positivamente sulla percezione del brand e, indirettamente, sui tuoi posizionamenti.
La nostra squadra sta già affilando le tastiere,
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La SEO è viva
Quindi, la prossima volta che sentirai la frase “la SEO è morta”, sorridi. La SEO non è morta, è semplicemente cresciuta e si è fatta più sofisticata. È uscita dalla sua “scatola” di ricerca tradizionale per abbracciare l’intero ecosistema digitale.
Il tuo obiettivo, come brand, non è lottare contro questa evoluzione, ma cavalcarla. Capire che il tuo pubblico è ormai multicanale e che la tua strategia SEO deve esserlo altrettanto è il primo, fondamentale passo verso una crescita solida e duratura. Non c’è motivo di abbattersi. C’è solo da capire, analizzare e agire. Il traffico è là fuori, su mille strade diverse. Il compito del tuo brand è seguirlo, con saggezza e strategia, proprio come un allenatore che sa guidare il suo Venusaur alla vittoria.
E, vedrai, i risultati non tarderanno ad arrivare.