Non tutti i social sono per tutti: guida pratica per scegliere quello giusto

“Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”. Hai presente la scena di Totò e Peppino a Milano che chiedono informazioni in piazza Duomo? Quando scegli su quale canale social puntare, oggi sei un po’ così e se non sai dove vuoi andare, rischi di confondere il tuo pubblico.

Come scegliere il canale social perfetto per il tuo brand?

Quando proponiamo una strategia social ad un cliente siamo sempre molto attenti a quali canali proporre: Instagram, TikTok, LinkedIn, YouTube, Facebook, X, Pinterest, Threads, sono tutti validi ma scegliere il canale giusto non è una questione di simpatia o di trend, ma di coerenza con ciò che sei, con chi vuoi raggiungere e con gli obiettivi concreti del tuo brand. Ecco perché a volte, in nome del buon senso e di un’ottima strategia multicanale, scegliamo di presidiare determinati canali piuttosto che altri. Oggi vediamo insieme come effettuare questa scelta e come trovare il canale perfetto per il tuo target e dunque per il tuo brand.

Definisci gli obiettivi: la meta prima di partire

Prima di partire per Milano con una valigia piena di pellicce in piena estate è importante sapere dove vuoi arrivare. Sembra banale, ma è qui che molti brand inciampano: si lanciano su tutti i social sperando che “prima o poi qualcosa funzioni”.

Ogni canale social è pensato per rispondere meglio a certi obiettivi, e conoscerli ti permette di scegliere dove concentrare le energie e ottenere risultati misurabili.

Ecco una panoramica canale per canale:

Facebook

Nonostante sia considerato da alcuni “il social dei boomer”, Facebook resta uno strumento potente per chi vuole lavorare su awareness, traffico e conversioni.
Con oltre 3 miliardi di utenti attivi al mese, è ancora la piattaforma preferita per:

  • Campagne pubblicitarie mirate grazie al suo sistema di targeting avanzato
  • Brand awareness su ampia scala
  • Community building attraverso i gruppi
  • Customer service con Messenger

Il 66% degli utenti interagisce attivamente con brand e contenuti sponsorizzati, e l’advertising su Facebook è considerato tra i più efficaci per rapporto costo/risultato, soprattutto nel B2C.

Instagram

Instagram è perfetto per lavorare su brand identity, scoperta di prodotto, engagement emozionale e community building.
È il canale dove il contenuto ispira. Se il tuo brand si basa su estetica, lifestyle, fashion, food, travel o esperienze, qui puoi davvero brillare.

  • I Reels sono il formato con maggiore copertura organica
  • Le Stories creano relazioni quotidiane
  • I caroselli informativi aumentano la retention
  • Il 61% degli utenti usa Instagram per scoprire nuovi brand

Inoltre, Instagram è un ottimo alleato per costruire autorevolezza nel tempo con contenuti ben curati, visual storytelling e micro-influencer.

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TikTok

TikTok è il social perfetto se il tuo obiettivo è engagement rapido, visibilità fulminea, vendita diretta e connessione con le nuove generazioni.

  • Il 45,5% degli utenti USA ha acquistato almeno un prodotto visto su TikTok
  • TikTok Shop è in forte espansione anche in Europa
  • Il formato UGC (user-generated content) ha un tasso di conversione fino a 2,4 volte superiore a quello dei contenuti brandizzati
  • I contenuti hanno durata breve, ma vita lunga se entrano nel feed “per te”

È un social che funziona soprattutto se il brand sa essere ironico, spontaneo, e sa cavalcare i trend con tempestività. Ottimo per settori come beauty, moda, food, prodotti tech, ma anche per personal branding e creator economy.

social media - canali

LinkedIn

Se il tuo brand parla a professionisti, aziende, stakeholder o vuoi costruire autorevolezza in ambito B2B, LinkedIn è il tuo territorio naturale.

  • È utilizzato dall’87% dei marketer B2B
  • Perfetto per generare lead qualificati, networking e thought leadership
  • I post organici che parlano di esperienze personali o insight professionali sono quelli con maggiore engagement
  • I contenuti long-form, video educativi, white paper e case study performano molto bene

LinkedIn non è il posto per vendere direttamente, ma per farti scegliere nel momento in cui qualcuno è pronto a comprare.

Pinterest

Spesso sottovalutato, Pinterest è uno dei social con il tasso di conversione più alto in assoluto. Perché? Perché qui l’utente non scrolla per noia, ma per progettare, ispirarsi, acquistare.

  • L’85% degli utenti utilizza Pinterest per pianificare un acquisto
  • Il 60% ha dichiarato di aver scoperto un nuovo brand sulla piattaforma
  • È ideale per funnel legati a wedding, interior design, fashion, cucina, DIY, viaggi, benessere

Pinterest funziona particolarmente bene per brand e-commerce e per contenuti evergreen che vengono salvati, condivisi e riscoperti nel tempo.

 

Adatta la grammatica del tuo messaggio: ogni social ha una lingua

Ogni canale social, oltre ad avere obiettivi precisi e funzioni specifiche, ha anche una propria grammatica, un tono, un modo preferito di comunicare.
C’è chi ama il linguaggio diretto, chi preferisce l’ispirazione visiva, chi vive di ironia e spontaneità, e chi vuole solo contenuti solidi e professionali.

Conoscerli è essenziale per scegliere dove portare il tuo brand.
Perché non si tratta solo di essere presenti: si tratta di essere rilevanti nel posto giusto, con il tono giusto.

In questo capitolo vediamo come cambiano i toni di voce e gli stili comunicativi da una piattaforma all’altra, e come scegliere quello che si avvicina di più alla lingua che parla il tuo pubblico.
Perché anche il messaggio migliore, se detto nel linguaggio sbagliato, rischia di non arrivare mai a destinazione.

  • Facebook
    Facebook è ancora oggi il luogo della narrazione lunga, della condivisione familiare, delle discussioni che coinvolgono un pubblico trasversale, soprattutto nella fascia 30–60 anni. È la piattaforma dove si raccontano storie, si aprono confronti, si cerca informazione con un tono conviviale e rassicurante.Il linguaggio ideale su Facebook è diretto e dialogico: le persone vogliono sentirsi chiamate in causa, vogliono riconoscersi in ciò che leggono. Funziona bene uno stile empatico, umano, che dia spazio a contenuti di valore ma in modo accessibile.

    I contenuti più efficaci sono quelli che mostrano il “dietro le quinte”, che raccontano momenti autentici, che generano reazioni emotive e aprono la porta ai commenti. I video con sottotitoli, le testimonianze, i post testuali ben scritti sono formati particolarmente apprezzati.

 

  • Instagram
    Instagram è la piattaforma dell’ispirazione visiva e dell’identità. È frequentata da un pubblico giovane-adulto (18–40 anni), attento all’immagine, abituato a vivere i contenuti come se sfogliasse una rivista curata.Il tono ideale qui è fresco, breve, emozionale. Si parla con lo sguardo prima ancora che con le parole. L’elemento visivo guida l’attenzione, ma la parola ne definisce il senso: le caption devono essere pensate, evocative, capaci di dare profondità a una foto o a un video.
    Funzionano molto bene i contenuti dal taglio editoriale, le sequenze visive coerenti, l’uso misurato di emoji e giochi grafici. Il tono può essere leggermente ironico, purché mantenga sempre un’estetica elegante e coerente con l’immagine del brand.

    Non è il posto giusto per lunghi discorsi o contenuti troppo verbosi: su Instagram vince la sintesi e l’impatto. È il canale ideale per brand che operano nei settori design, moda, beauty, food, lifestyle e travel, o per tutti coloro che vogliono costruire una forte identità visiva.

  • TikTok
    TikTok ha rivoluzionato il modo di comunicare. È il regno della spontaneità, del linguaggio mimetico, della creatività a bassa produzione ma ad alta efficacia. Il pubblico principale è la Gen Z, ma l’età media si sta ampliando progressivamente, includendo una fascia sempre più ampia di giovani adulti.Su TikTok non vince chi comunica “bene” in senso tradizionale, ma chi riesce a sembrare autentico. Il tono è diretto, ironico, spesso autoironico. Il valore è nella capacità di entrare in relazione con il pubblico, di raccontare qualcosa in modo immediato, veloce, relazionale.
    I contenuti che funzionano sono quelli in formato breve, che cavalcano i trend del momento, che usano linguaggi nativi della piattaforma come POV, duetti, tutorial in prima persona o commenti visivi.

    gestione social

  • Linkedin
    LinkedIn è lo spazio digitale dove si costruisce credibilità. Non è solo il social dei professionisti, ma una vera e propria piattaforma editoriale in cui si pubblicano contenuti autorevoli, esperienze di carriera, visioni di mercato. Il target va dai 30 ai 55 anni e comprende manager, consulenti, aziende, decision maker.Il tono più efficace su LinkedIn è quello professionale, ma mai freddo. Serve un equilibrio tra autorevolezza e umanità: bisogna comunicare con chiarezza e struttura, ma anche con empatia e autenticità.

    I contenuti che performano meglio sono quelli che raccontano esperienze dirette, che offrono punti di vista documentati, che spiegano dati o trend di settore. Anche i post più personali trovano spazio, purché abbiano un valore per la community.
    Ciò che va evitato è il linguaggio finto-corporate, i comunicati stampa travestiti da post e l’autocelebrazione sterile.

  • Pintrest
    Pinterest è spesso sottovalutato, ma resta uno degli ambienti più performanti per l’e-commerce, il design e tutte quelle attività che si basano sull’ispirazione visiva legata all’azione concreta. È frequentato soprattutto da un pubblico femminile tra i 25 e i 45 anni, con una forte predisposizione alla ricerca intenzionale.Il tono di voce più adatto su Pinterest è ordinato, chiaro, utile. Non è un luogo di conversazione, ma di ricerca e scoperta. Qui si cercano idee per arredare, cucinare, vestirsi, decorare, organizzare. La comunicazione efficace è quella che fornisce ispirazione e al tempo stesso guida all’azione.
    Funzionano bene titoli espliciti (“Idee per un soggiorno minimal”), descrizioni ottimizzate per la ricerca, contenuti visivi di alta qualità. L’importante è mettere subito il contenuto al servizio di un’intenzione concreta, senza fronzoli o linguaggi vaghi.

     

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Presidiare dove serve, nel modo giusto

C’è un grande equivoco nel marketing digitale: credere che la multicanalità significhi essere presenti ovunque. Un errore comprensibile, ma potenzialmente costoso, in termini di tempo, budget e risultati.

Se dalla tua analisi emerge che TikTok non è rilevante per il tuo pubblico, non sentirti obbligato a esserci solo perché “lo fanno tutti”.

Al contrario, se scopri che i canali ideali per il tuo brand sono, ad esempio, Instagram e Pinterest, allora ha senso concentrare lì le tue risorse, i tuoi contenuti migliori, la tua attenzione. Ogni canale richiede tempo, costanza, contenuti nativi e un piano editoriale dedicato. Meglio fare bene due cose che male cinque.

La vera multicanalità non è una rincorsa alla visibilità, ma una mappa ragionata della tua presenza digitale. È la capacità di intercettare il tuo pubblico esattamente dove spera di trovarti, dove è predisposto ad ascoltarti, dove il tuo messaggio ha senso.

Solo così, il tuo brand costruisce una presenza solida, utile, memorabile. E soprattutto: sostenibile.

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